Evidenze artistiche

ev_art_epig2.jpgUn elevato numero di raffigurazioni realizzate su supporti mobili (“arte mobiliare”) proviene dai depositi epigravettiani di Riparo Tagliente. Non sono, invece, state finora rinvenute pitture o incisioni parietali, se si esclude una placchetta con tracce di ocra raccolta nei depositi più alti della serie, probabilmente staccatasi dalla volta rocciosa in seguito a fenomeni gelivi.
Svariate sono le tipologie di supporto impiegate nell’arte mobiliare di Riparo Tagliente, tutte prevalentemente di origine locale: dal cortice delle selci ai ciottoli, dalle placchette calcaree all’osso. La tecnica maggiormente attestata è l’incisione, realizzata con utensili litici, mentre più raro è l’impiego di pigmenti, in particolare dell’ocra di cui sono invece ricchi i livelli di abitato. Tale sostanza (ossido di ferro) doveva essere utilizzata sia come colorante, a scopo estetico e/o rituale, sia nello svolgimento di attività quotidiane, per le sue proprietà sgrassanti e abrasive. L’ocra ha un’origine prettamente locale, essendone ricchi i Monti Lessini, ed è attestata nel sito sia nel tipo giallo sia in quello rosso. Questa ultima varietà è stata ottenuta, nella maggior parte dei casi, dalla trasformazione mediante cottura dell’ocra gialla stessa.
In riferimento alle raffigurazioni incise, la compresenza di soggetti naturalistici zoomorfi, legati alla tradizione franco-cantabrica, e di motivi geometrico-astratti, tipici della provincia mediterranea, pone Riparo Tagliente in una posizione intermedia nel panorama artistico europeo. Gli animali rappresentati finora rinvenuti sono il leone, lo stambecco, l’alce, il bisonte e l’uro.
Buona parte dei reperti che presentano graffiti, in particolare i cortici con incisioni geometrico-astratte, appaiono riutilizzati come percussori o scheggiati. Se la condizione di frammentarietà con cui sono giunti sino a noi fosse intenzionale, due potrebbero essere le ipotesi: lo scopo della raffigurazione decadeva terminato il disegno oppure la rottura stessa dell’oggetto faceva parte del rituale.
Infine, almeno tre reperti, ricavati da noduli di selce, mostrano una lavorazione, mediante raschiatura ed incisione, che interessa il pezzo nella sua completezza, dando origine ad un effetto tridimensionale.

 

Immagine:
Incisione di stambecco su frammento di ciottolo calcareo
(foto: G. Guerreschi)