Organizzazione dell'abitato

abitatoRiparo Tagliente rappresenta un tipico esempio di campo base di fondovalle, frequentato intensamente da gruppi nomadi di cacciatori-raccoglitori. I dati suggeriscono che il riparo sia stato frequentato per diversi mesi all’anno, con occupazioni lunghe e ripetute: la mancanza di evidenze di stagionalità relative ai mesi invernali non esclude comunque un’eventuale frequentazione anche nella stagione più fredda.

Area protetta dall’aggetto del riparo.

Grazie alla copertura fornita dall’aggetto roccioso, la zona più interna rappresentava lo spazio in cui ripararsi dalle intemperie. Nel settore occidentale sono presenti una serie di strutture d’abitato, tra cui una buca di palo in cui inserire elementi di sostegno per un’ipotetica copertura, finalizzata a chiudere il riparo verso l’esterno, i resti di almeno tre focolari ed una concentrazione di ciottoletti la cui destinazione resta ignota.
Come probabile luogo adibito al riposo è stata invece interpretata, per l’alternarsi di suoli d’abitato a ghiaino con livelli di limi e sabbie fini d’apporto antropico, l’estremità sud-orientale del riparo.

Zona di transizione tra interno ed esterno.

In questa zona si mescolano i materiali della pulizia dell’area più interna e le concentrazioni di resti litici tipiche dell’area antistante.

Area antistante la volta rocciosa.

La presenza di grossi massi, frutto di un consistente evento di crollo, deve aver favorito l’impiego dei questa area per lo svolgimento di molte attività quotidiane.  Vi si rinvengono, in particolare, accumuli enormi di scarti di lavorazione della selce mentre la zona più esterna risulta essere stata deputata anche allo “scarico” di resti di pasto (F).

 

Immagine:
Strutture d'abitato epigravettiano