Prima che accada Comunicare il rischio a sei anni dal terremoto dell’Emilia, anno 2018
“Non basta conoscere il rischio per attuare la prevenzione. Non bastano gli eventi di partecipazione se non portano a soluzioni concretamente praticabili per i cittadini. Minore è l’efficacia delle pratiche partecipative, minore è la capacità degli abitanti di attuare autonomamente efficaci interventi di prevenzione. I cittadini chiedono di non essere lasciati soli a decidere e a intervenire.”
Sono alcuni dei risultati della ricerca sulla comunicazione del sisma condotta dal Laboratorio di Ricerca in Storia e comunicazione della scienza DOS “Design of Science” dell'Università di Ferrara presentati e discussi il 29 maggio all’incontro “Prima che accada. Comunicare il rischio a sei anni dal terremoto dell’Emilia”.
Alla luce delle risposte fornite nel corso della ricerca condotta dal Laboratorio a sei anni di distanza dalle pratiche di comunicazione e partecipazione avviate subito dopo il sisma, emerge la necessità di un profondo ripensamento del ruolo dei soggetti istituzionali e scientifici e del rapporto con i cittadini in questo campo. Il caso della città di Ferrara, proprio per la complessità del percorso intrapreso e anche in virtù dei limiti inevitabilmente manifestati, si presta a diventare un modello di ricerca e azione da sviluppare ulteriormente. Anche per la sua analogia con molti altri centri storici del nostro Paese.
Alla tavola rotonda hanno discusso di questi temi e delle prospettive di sviluppo: Alfredo Alietti, Dipartimento di Studi umanistici Università di Ferrara; Romano Camassi, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Roberto Giovanni Marino, Capo dipartimento Casa Italia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri; Gabriele Ponzoni, Consiglio nazionale geologi.
Hanno partecipato al dibattito: Bruno Baraldi, Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari Ferrara; Riccardo Caputo, Commissione Grandi Rischi; Alessio Colombi, Ordine degli ingegneri Ferrara; Cristina Corazzari, assessore alla comunicazione Comune di Ferrara; Ermanno Errani, Arpae Emilia Romagna; Francesco Orlando, Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna; Roberto Riccelli, Protezione Civile Ferrara; Marco Roversi, Ordine degli ingegneri Ferrara; Gian Paolo Rubin, Ordine degli Architetti di Ferrara; Stefano Solarino, Progetto “Knowrisk”.